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LA STORIA

È il 1985 quando, sulla spiaggia di Iwata, il team di designer e ingegneri Yamaha riflette sul compito affidatogli: la produzione di uno scooter innovativo. Si racconta che qualcuno disse: “Facciamo uno scooter che possa correre sulla sabbia”. Non si sa chi ebbe l’idea, non si sa quali furono le precise parole, ma è così che, accompagnato dall’aura leggendaria come la nascita di ogni mito che si rispetti, dalla testa degli ingegneri balza fuori lo scooter che oggi conosciamo come Booster.

Il designer Yasutoki Matsuno comincia a dare una forma a quest’idea, mentre l’ingegnere Masakazu Nakamichi sviluppa i primi prototipi: ruote larghe, leggerezza e agilità, queste le parole chiave, queste le formalità da accordare (non senza notevoli difficoltà) tra loro.

Il modello viene presentato al Motor Show di Tokyo del 1988, senza però ottenere il successo sperato, né sul mercato interno, né su quello statunitense. Nonostante questa prima accoglienza, un anno più tardi è la svolta: Salone di Parigi 1989, il modello piace, anche e soprattutto ai francesi e agli italiani, si insiste perché si avvii una produzione.

La Yamaha la affida nel Vecchio continente alla MBK, casa produttrice di sua proprietà, ricostituita dal fallimento della Motobecane. Lo scooter viene messo in commercio con nomi differenti per ciascun mercato: BW’s (abbreviazione di Big Wheels) prodotto da Yamaha, Zuma negli States, e infine quello con cui lo conosciamo nel nostro Paese: Booster, con logo MBK.

Nel 1990, primo anno di produzione, in Italia vengono venduti tutti i 4.138 esemplari disponibili. Ma perché il Booster piace così tanto?

In primis, per il suo andare controcorrente: in un mondo di plasticoni e modelli classici, il Booster con il suo stile rompe ogni schema: fari tondi, ruote larghe e tassellate che lo rendono stabile – nonostante un diametro da 10 pollici –, avantreno leggerissimo per lunghe tratte su una ruota soltanto. I primi modelli di trent’anni fa avevano freni a tamburo, cerchi forati, forcella rovesciata e nessun sottosella!

La prima parte della storia di questo inconfondibile scooter dalle caratteristiche sopra elencate è divisibile in due filoni: CW50 Jap, ovvero i modelli prodotti in Giappone (BW’s 3aa, Zuma 3es e BW’s CW50T); Booster/BW’s europei, cioè la prima produzione nel Vecchio Continente fino alla serie CW50R (‘94-‘95).

Infatti, a partire dal 1994, anno di produzione del Booster R, si introducono delle migliorie: freno anteriore a disco, cerchi montati a razze e forcella tradizionale. Con queste stesse modifiche viene introdotto in commercio il Booster Spirit, siamo nel 1996 ed è già un’icona. Nel 1999 viene prodotto il milionesimo esemplare e all’MBK si festeggia.

Un anno dopo viene immesso sul mercato la serie dei Booster 10 Years, in occasione del decimo anniversario, disponibile in varie colorazioni. Inoltre, per conformarsi alla normativa del 99, secondo la quale tutti i veicoli dovevano rientrare in categoria Euro 1, la serie 10 Years viene prodotta con una nuova marmitta catalitica, in modo da essere meno inquinante.

Nel 2001 vediamo invece il Booster 50 Spirit 12 inch, la cui unica differenza con i modelli precedenti è, come si evince dal nome, una ruota da 12 pollici anziché 10, mentre il telaio rimane invariato.

È con il 2004 che si assiste ad un vero rinnovo, necessario per adeguarsi ai tempi, ma delicato per rimanere fedeli al mito. Anche se la sostanza rimane la stessa, tra le nuove caratteristiche vediamo un gancio appendi oggetti e le dimensioni più larghe delle ruote.

I modelli realizzati negli anni avvenire seguono sempre il concept di base e presentano le nuove caratteristiche, con alcune differenze tra loro ovviamente. Il primo del 2004 è il BW’s Original, modello base che rimane in commercio fino al 2016, in differenti colorazioni. Nello stesso anno assistiamo alla riproduzione, con le nuove migliorie, del modello 12inch. Due anni dopo, nel 2006, è il momento del BW’S Naked, che ha la particolarità di presentare un manubrio scoperto, dallo stile duro e puro. Un altro importante modello controcorrente, rispetto alle serie prodotta dal 2004 in poi, è il BW’s Easy del 2013, progettato per essere di prezzo più accessibile – da qui il nome – e contraddistinto da un ritorno al passato con entrambi i freni a tamburo, i cerchi forati in acciaio e, soprattutto, con un’accensione rigorosamente a pedale e non elettrica!

Il Booster smette di essere prodotto nel 2016, ma la sua vendita, e quindi le conseguenti immatricolazioni, sono andate avanti ancora per alcuni anni.

LE COLLABORAZIONI

1.Booster Moto GP: prodotto nel 2005, questo Booster in edizione limitata ha come caratteristica peculiare la grafica MotoGP.

2.Booster NBA: partnership della casa produttrice MBK con la National Basket Association; così due mondi che hanno attratto migliaia di giovani si uniscono per produrre questo scooter Yamaha BW’s NBA, commercializzato anche in Italia.

3. Booster Deezer: prodotto nel 2015 in edizione limitata in Francia con 400 esemplari disponibili, nasce dalla collaborazione tra MBK e Deezer, una piattaforma per lo streaming di musica. Il Booster presenta degli adesivi specifici sui lati e un kit audio comprensivo di connessione Bluetooth, due altoparlanti da 25 W e un tweeter, oltre che un abbonamento premium omaggiato dalla piattaforma.

4. Booster Japan Rags: partnership dell’aprile 2012 tra la MBK e il marchio di jeans francese Japan Rags; sono stati diffusi 350 pezzi, ma solo in Francia.

5. MBK Booster 64: anno 2012, ila MBK lancia un modello in associazione con il marchio 64, di colore rosso e bianco, con un kit di adesivi apposito e una sella personalizzata, che riporta il numero proprio sul davanti. Vengono immessi in commercio 350 modelli, acquistabili per tutta l’estate di quell’anno.